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FENOMENI

Il calcio produce personaggi che ti rimbalzano in testa e finiscono inevitabilmente per diventare parte della tua epica quotidiana. Il campione produce gesti che vanno replicati, sia nel gioco – dai tanti presunti o aspiranti emuli – che nelle arti visive, siano esse statiche o dinamiche. Basta concentrarsi su questo, perché in fin dei conti ognuno di noi ha il proprio modo di esprimere la propria bellezza, il calciatore sa di poterlo fare attraverso un tiro, un cross, un assist, un dribbling.

A suo modo, il campo diventa la tela su cui può lasciare il proprio segno distintivo, elevarsi diventando di fatto artista. Nella sua istintività, nella impressionante velocità imposta al gioco nell’epoca moderna, il campione sa che se vuole distinguersi deve rendere queste pennellate fulminee, sfuggire all’occhio e al gesto di chi si frappone tra lui e la bellezza dettata dal suo intento. Per renderlo possibile deve portare all’estremo il proprio fisico, il proprio pensiero. L’intelligenza e la genialità di questa produzione si compongono di una snervante e infinita serie di ripetizioni nel gesto, nella fortificazione muscolare, nell’allenare una predisposizione naturale che mai può fermarsi solamente al talento.

il passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus celebrato riproducendo quella rovesciata che spedì i bianconeri fuori dalla Champions per mano del portoghese.
Lionel Messi si compone in un incrociarsi di linee blau grana, in un'opera minimalista che mette al centro lui e soltanto lui.
Ronaldo "O' Fenomeno", forse il più grande genio calcistico di sempre e da sempre maledetto dalle sue gambe di cristallo. Ma mai abbandonato dal genio. Qui è immortalato con la tipica divisa verde-oro, intento a dribblare su uno sfondo blu che si compone con la tinta dei suoi pantaloncini.
Francesco Totti, l'ottavo re di Roma. Raffigurato di spalle, un dieci sulla maglietta giallo rossa, un colletto giallo che scompare nel caldo sfondo su cui tutto si appoggia.

Il calcio si compone poi di quei momenti che non sai ben spiegare, che trascendo l’atletismo e il talento. Quei cambi di casacca dettati dal cuore, quel gol all’ultimo istante, quella partita che non è solo una partita, quella maglietta che segna un momento specifico, quel colore che trasuda di storia e di antologico fascino perché macchiato nel dolore e nel romanticismo di tanti uomini che hanno fatto la storia di una squadra. Non puoi che rimanere affascinato da storie del genere, ho sempre ammirato le storie che riecheggiano nelle parole di un avventore al bancone di un bar, che si rivivono con trasporto in una serata d’estate tra amici o guardando folli partite di Copa Libertadores a orari improbabili alla televisione. Si cerca di buttare giù due linee per definire questi istanti su un foglio che diventerà qualcosa di più. Non credo smetterò mai di farlo.

Daniele De Rossi è del Boca Juniors. Una scelta fatta col cuore, nella composizione campeggia "Tano" ripreso dal basso verso l'altro con alle spalle lo stadio giallo blu della formazione argentina, il tutto ripreso nelle calde luci della sera.
Juventus vs Crotone, una partita che segnò l'ultima chance di permanenza in A per la squadra rosso-blu, reduce prima di quella gara da una cavalcata insperata verso il quart'ultimo posto in classifica. Nel poster un giocatore rosso blu troneggia fiero riempendo tutto lo spazio con alle spalle uno sfondo rosso intenso a fondersi con la sua maglietta, mentre di fronte a sé, voltato di spalle, sopraggiunge un giocatore bianconero.
Edin Dzeko, goal al volo contro il Chelsea nella Champions League 2017/18, un capolavoro balistico difficilmente replicabile.
Una tavola creata per celebrare il nuovo splendido logo della Juventus. Il logo diventa parte integrante delle strisce che compongono la casacca bianconera, sferzata a sua volta da molteplici linee bianconere che attraversano la sagoma del calciatore che la indossa.
L'arrivo di Walter Mazzarri e del mio amico Fabio Corradini al Torino, celebrata con un calzettone bianco su cui compare un toro che si mescola con lo sfondo granata. A lato una scritta: "molte squadre hanno una storia, solo il Toro è Leggenda".
Il tiro al volo di Zinedine "Zizou" Zidane contro il Bayer Leverkusen in finale di Champions League. Si vede il fenomeno francese di spalle che scaglia con una violenza inaudita il pallone verso la porta rossonera mentre portiere e difensori rimangono impietriti dinnanzi al gesto irripetibile.

FESTIVAL DEL LUPPOLO

Il mio rapporto di collaborazione con il Festival del Luppolo è particolarmente lungo, […]

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EROS

Non faccio e mai farò mistero di amare profondamente la bellezza del corpo […]

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